Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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In pieno inverno potrebbe succedere, fra qualche giorno, che una famiglia si veda sospendere la fornitura del gas, con conseguente spegnimento del riscaldamento, impossibilità di cucinare i pasti o di provvedere all’igiene personale utilizzando l’acqua calda. Non è un caso dovuto a morosità, tutte le bollette risultano regolarmente pagate. I fatti sono i seguenti. Il marito (ormai ex) se ne va di casa e trasferisce altrove domicilio e residenza, disinteressandosi totalmente di effettuare la voltura del contratto alla ex-moglie. La ditta fornitrice, che ha la propria sede a Roma, avvia la procedura di interruzione della fornitura, all’insaputa delle persone che sono rimaste nell’appartamento. La signora in questione si rivolge con lettere e telefonate alla ditta fornitrice manifestando la volontà di subentrare all’ex marito nel contratto di fornitura del gas e spiegando le ragioni di quanto successo, ma questa risponde che provvederà prima a interrompere la fornitura, poi si vedrà. La signora, preoccupata per il rischio concreto di rimanere senza gas, si rivolge a Dolomiti Energia per stipulare un nuovo contratto di fornitura, spiegando in ogni dettaglio quanto stava succedendo, ma, pur cortesemente, la informano che prima dovrà avvenire la cessazione del contratto in corso (cosa che dipende dall’ex marito, totalmente disinteressato al problema) e solo successivamente, dopo non meno di sette giorni (ma che potrebbero diventare anche una ventina), si potrà riattivare un contratto di fornitura. Per ragioni di riservatezza ometto qui i nomi e cognomi delle persone e delle ditte coinvolte in questa vicenda, disponibile a fornirle se l’Amministrazione provinciale vorrà farsi carico del problema. Una situazione a dir poco allucinante: siamo in pieno inverno e le vittime sono persone del tutto impossibilitate a fare alcunché. Va precisata che non siamo in presenza di una abitazione che per la prima volta si allaccia alla fornitura del gas e quindi, normalmente, le procedure di subentro/attivazione dovrebbero svolgersi senza necessità di intervento sul posto; basta firmare delle carte e registrare a computer. E’ sorprendente che quanto avviene, ad esempio, per la telefonia fissa e mobile o la rete internet, dove il cambio di fornitore e/o contraente avviene immediatamente e senza sospensione del servizio, non possa avvenire anche per acqua, gas o elettricità. Tanto più che la rete di distribuzione è normalmente gestita da un’unica società a cui si rivolgono poi i diversi venditori, che si tratti di acqua, gas, elettricità, poco importa. La soluzione di questi problemi, forse più frequenti di quanto si possa sapere, non è così complicata. Basterebbe prevedere che, acquisita la volontà dell’utente di sostituire il proprio fornitore, tutto il resto sia demandato alle ditte fornitrice e subentrante, trattandosi di incombenze essenzialmente burocratiche. In questo modo – salvi i casi di morosità per i quali, legittimamente i fornitori hanno diritto di tutelarsi – si garantirebbe che la fornitura non venga sospesa nemmeno per un istante. Tanto premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere: – se non ritenga paradossale ed inammissibile quanto segnalato in premessa; – se non ritenga di intervenire presso Dolomiti energia per farsì che nel subentro nei contratti di fornitura il cliente non rimanga privo di gas (ma ciò vale anche per acqua e energia elettrica) e la procedura amministrativa venga razionalizzata prevedendo che – accertata la volontà del cliente – la pratica di subentro/cessazione venga definita esclusivamente fra le ditte fornitrici.
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LUCIA COPPOLA |
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